Il parco vigneti è vario con piante madri anche molto vecchie di 50/60 anni, composte da cloni molto datati di antico Sangiovese Grosso che riescono a esprimere la massima tipicità e territorialità, forti delle loro riserve fenoliche. La forma d’allevamento delle vigne è il cordone speronato con basse cariche di gemme. Le operazioni colturali vengono effettuate tutte manualmente al fine di curare ogni pianta a seconda delle proprie esigenze, effettuando studi volti a un sempre maggior rispetto per l’intero ecosistema. Le vigne hanno la possibilità di andare molto in profondità con le radici sia per poter beneficiare della sostanza liquida circolante che per trovare temperature inferiori. La conduzione della vigna è tradizionale con operazioni semplici ma effettuate solamente nei momenti giusti dell’anno. Le vigne beneficiano di sovesci per regolare le sostanze nutritive e le basi azotate, al fine di ottenere poi in cantina una buona e corretta fermentazione. Essendo il versante esposto a sud, in alcune annate fa molto caldo, così dopo la metà di luglio si crea un bel cappello protettivo sopra la vite, mantenendo intatta la parete fogliare, in modo che si possono esplicare tutti quei processi naturali atti alla perfetta maturazione dell’uva.
I vigneti sono riparati dalle correnti ventose di tramontana più rigide provenienti da nord dal Poggio d’Arna, collina su cui si erge un imponente castelliere protostorico, mentre il complesso montuoso del Monte Amiata costituisce un valido ostacolo alle perturbazioni atmosferiche provenienti dalla Siberia. Il particolare microclima, mite e ventilato, gode delle calde correnti maremmane, risentendo direttamente dell’influenza marina, il Mar Tirreno dista infatti solo circa 30 chilometri in linea d’aria. Per questa sua ideale posizione, a Poggio degli Ulivi è possibile godere dei frutti della terra con buon anticipo su altre zone. I vigneti attraversano terreni di diversa composizione e altitudine, formati dalla decomposizione di rocce originarie, in particolare galestro e alberese, ma complessivamente poveri, poco profondi e con pH sub-alcalino.
I suoli, di medio impasto e origine eocenica, sono tendenzialmente ricchi di calcare con una forte presenza di scheletro ma anche con un’importante componente argillosa, frammista ad ampie zone tufacee. La nota che più li contraddistingue è l’omogeneità delle caratteristiche anche in profondità, cosa molto rara che crea un bell’equilibrio. Nelle zone più alte della proprietà presentano il tipico color rossastro dei suoli ricchi di ferro, perciò resistenti allo stress idrico, conferendo una buona nota minerale al vino. Nella zona più bassa i terreni sono più sciolti per arrivare al ciottoloso vicino al letto del fiume, permettendo d’ottenere vini di bella struttura ed elevato grado alcolico.
Il territorio che ospita la Tenuta Poggio Degli Ulivi è situato tra Sant’Angelo in Colle e Castelnuovo dell’Abate, a Montalcino, in provincia di Siena. Leggermente pendente verso il fiume Orcia, questo terreno racconta una storia molto antica: abitata sin nella preistoria, questa zona collinare ha ospitato sia la popolazione etrusca che i romani.
Nell’oliveto della Pieve sono stati infatti rinvenuti diversi residui fittili e resti di un’antica villa romana. Il Ministero dei Beni Archeologici della Toscana ha infatti dichiarato il territorio di “interesse particolarmente importante”. Una caratteristica che rende le nostre vigne e i vini Brunello di Montalcino ivi prodotti ancora più pregiati e unici.